Storie di ingiustizia di "Stato", diritti negati, dove l’azione penale rovesciata persegue la vittima anziché il reo. E la richiesta di verità è trasformata in ammissione di colpa. Ma anche fallimenti che attraversano il tempo e le generazioni. L’assurdo irrompe prepotentemente ma non si tratta del romanzo criminale fuoriuscito dalla fervida fantasia di Kafka, dove peraltro il processo è soltanto uno, stiamo parlando di incubi che sconvolgono intere esistenze. Dal 1989 a oggi circa 25 mila italiani (e non) sono stati incarcerati ingiustamente. Per rimborsarli lo Stato ha pagato 550 milioni di euro. Se a questi aggiungiamo altri 30 per errori giudiziari, arriviamo a quasi 600 milioni.


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È stato definito "l'errore più eclatante della storia giudiziaria italiana", il caso di Domenico Morrone, 16 anni di carcere da innocente. Condannato nel 1991 a 21 anni per l'omicidio di due ragazzi a Taranto, ma a era stato un altro. Processo riaperto nel '96 grazie a 2 pentiti ma ci sono voluti altri 10 anni per ottenere giustizia, l'assoluzione è avvenuta soltanto nel 2006. Uno scandalo tutto italiano, un uomo onesto è entrato in carcere a 27 anni e ne è uscito a 42, un terzo della vita spesa dietro le sbarre. Ingiustamente.....
La redazione della PMGITALIA, in collaborazione con l'Associazione Nazionale Forense ANF, e grazie alla regia di Matteo Innocenti, ha realizzato una "web series"di 4 puntate della durata di 6 minuti: interviste ai protagonisti, rivelazioni, ricostruzioni. Filmati esplosivi, testimonianze uniche. Ingiuste detenzioni, fallimenti decennali, casi-limite, sentenze surreali. Storie che verranno periodicamente pubblicate sull'edizione online del quotidiano "LIBERO", direttore Maurizio Belpietro, vice-direttore Pietro Senaldi. "Da anni lavoriamo per l'Associazione nazionale forense -ha detto Anna Santucci, responsabile della PmgItalia- Adesso abbiamo deciso di raccontare i paradossi della giustizia attraverso il meccanismo delle web-series".
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Dal 1991 due contadini semi-analfabeti tengono in scacco la Giustizia italiana. 7 cause = 7 sentenze a favore della famiglia De Matteis/Grampone, tutte proposte da Fiore/Cricca che risultano nullatenenti ma si possono permettere un avvocato che li assista in 7 cause perse. I tribunali hanno emesso tutte sentenze favorevoli alla famiglia De Matteis/Grampone, che si è però trovata a farsi carico delle spese processuali. Una vicenda giudiziaria kafkiana nella campagna beneventana...
"Vogliamo far vedere all'opinione pubblica quello che accade nelle aule dei nostri tribunali -ha spiegato Ester Perifano, segretario nazionale Anf- Nelle nostre sedi locali abbiamo scovato casi che dimostrano come quella che dovrebbe essere l'amministrazione della giustizia in effetti non riesce ad essere il traguardo per il cittadino". "I giustiziati, gente che ha perso tutto, non sono vittime degli errori giudiziari ma degli orrori giudiziari - ha sottolineato Maurizio Belpietro, direttore del quotidiano "Libero"- Dal 1992 al 2014, per ingiusta detenzione, lo Stato ha dovuto risarcire i cittadini con 580 milioni di euro".
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Un fallimento lungo 11 anni, soltanto per ottenere il primo grado....E' la storia del ristorante di Taranto "Il Gambero", entrata nel 2003 in un'aula di Tribunale e lì rimasta invischiata tra lentezze, contraddizioni, carte bollate, rinvii.....Una vicenda nella quale entra anche l'arresto di un giudice, provvedimento che ha fatto ripartire da zero il percorso processuale. E adesso la sentenza definitiva potrebbe slittare al 2016.





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